È necessario un decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri su proposta del Ministro dell'Interno e della Difesa di concerto con il Ministro dell'Economia e delle Finanze: l'atto formalmente amministrativo ma sostanzialmente normativo deve valorizzare, in primo luogo, i beni immobili già esistenti.
Tuttavia, dalla lettura del testo emerge la totale assenza delle Regioni sia ordinarie, sia speciali, alle quali il decreto/legge n. 124/2023 preclude qualsiasi possibilità di intervento, anche di natura consultiva, nella individuazione delle aeree destinate alla costruzione dei nuovi Centri per il rimpatrio.
In questo modo, l'Esecutivo guidato dall'On. Giorgia Meloni, in totale spregio del principio di leale collaborazione, cala "dall'alto" una decisione, con inevitabili ricadute sui territori, senza minimamente sentire il punto di vista dei Presidenti delle Giunte regionali in sede di Conferenza Stato/Regioni/Province autonome di Trento e Bolzano/Bozen.
È vero, da un lato, che la pessima riforma del Titolo V della Costituzione avvenuta nel 2001 è "monca" sotto il profilo del raccordo interistituzionale (cui non intende porre rimedio neppure la discutibilissima proposta del "premierato all'italiana" fortemente voluta da Fratelli d'Italia), ma è anche vero, dall'altro, che da principio metodologico la leale collaborazione è divenuta principio sostanziale "immanente" al sistema dei rapporti e delle relazioni tra Stato e Regioni e che la Corte costituzionale ha assunto a vero e proprio "parametro di costituzionalità" (cfr. sent. n. 217/2020 Corte cost.).
(*) Autore - prof. Daniele Trabucco.
Associato di Diritto Costituzionale italiano e comparato presso la Libera Accademia degli Studi di Bellinzona (Svizzera)/UNIB – Centro Studi Superiore INDEF (Istituto di Neuroscienze Dinamiche «Erich Fromm»). Professore universitario a contratto in Diritto Internazionale e Diritto Pubblico Comparato e Diritti Umani presso la Scuola Superiore per Mediatori Linguistici/Istituto ad Ordinamento Universitario «Prospero Moisè Loria» di Milano. Dottore di Ricerca in Istituzioni di Diritto Pubblico e titolare di Master universitario di I livello in Integrazione europea: politiche e progettazione comunitaria. Già docente nel Master Executive di II livello in «Diritto, Deontologia e Politiche sanitarie» organizzato dal Dipartimento di Economia e Giurisprudenza dell'Università degli Studi di Cassino e del Lazio Meridionale. Socio ordinario ARDEF (Associazione per la ricerca e lo sviluppo dei diritti fondamentali nazionali ed europei) e socio SISI (Società italiana di Storia Internazionale). Vice-Referente di UNIDOLOMITI (settore Università ed Alta Formazione) del Centro Consorzi di Belluno.
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